San Gallo
10.01.2015

Incontro con Cornelio Sommaruga

Il 7 maggio si è tenuto presso l’Università di San Gallo un incontro, organizzato dalla Società Dante Alighieri e la Pro Ticino, con Cornelio Sommaruga ex Presidente del Comitato internazionale della Croce Rossa. Presentato dal Professor Renato Martinoni, Sommaruga ha raccontato della sua vita e della sua attività di diplomatico restituendo un quadro vivace della sua lunga carriera.

Figlio di luganesi Cornelio Sommaruga è nato a Roma ottenendo, secondo la legge italiana, la doppia nazionalità. All’età di diciotto anni, già convinto di voler intraprendere la carriera diplomatica per la Confederazione, ha deciso di rinunciare alla cittadinanza italiana. Ha studiato a Zurigo (oltre che a Parigi e a Roma) cercando di legare sempre più con gli svizzeri-tedeschi. Imparare la lingua era d’altronde una delle priorità: si abbona così alla Neue Zürcher Zeitung che usciva allora tre volte al giorno. La lingua, dice Sommaruga, è un canale essenziale per entrare in contatto con l’interlocutore. Anche soltanto per rompere il ghiaccio. Dalla breve esperienza lavorativa in banca Sommaruga passa ben presto alla diplomazia e alle istituzioni divenendo Segretario di Stato agli Affari economici esterni a Berna. Ruolo che lascia nel 1986 per assumere l’incarico di Presidente del comitato internazionale della Croce Rossa. Parla, Sommaruga, della distinzione tra Croce Rossa e Mezzaluna rossa (nome e simbolo delle Società Nazionali di alcuni Stati musulmani), dei finanziamenti e dell’organizzazione. Ma soprattutto ricorda, di questo importante compito, i momenti difficili (la perdita di collaboratori in Cecenia ad esempio), gli incontri importanti ed episodi curiosi (come quando, durante un incontro con Fidel Castro, attendeva un segnale dal Presidente per potersi accendere un Brissago; ma il «leader maximo» lo porta invece davanti ad un attestato in cui si certifica che ha smesso di fumare. «Ma lei avrà più problemi di me da risolvere!» gli dice Fidel e gli offre un sigaro cubano).

Di certo, conclude Sommaruga, essere stato per dodici anni Presidente del comitato internazionale della Croce Rossa, è stata una gran fortuna: ha avuto così modo di incontrare molte più persone di quante ne avrebbe incontrate in una vita intera da capo di stato.

Giulia Fanfani